Uno spazio di cultura aperto a tutti, con una sala cinematografica all’avanguardia, un’aula studio aperta 365 giorni l’anno per 24 ore al giorno, un foyer-bar e una splendida terrazza
Il Cinema Troisi è uno spazio unico nel panorama europeo: una storica sala cinematografica da 300 posti al centro di Roma restituita alla città e dotata delle tecnologie di proiezione più all’avanguardia, comprensiva di un’aula studio-biblioteca, un foyer-bar, una luminosissima terrazza e uno spazio polifunzionale per mostre ed eventi.
È il coronamento del sogno decennale per cui è nata l’esperienza della Fondazione Piccolo America: creare un luogo di cultura, un’isola che non c’era per chi, come noi, dalla periferia vuole vivere il centro della Capitale. Il Troisi vuole essere una palestra di democrazia e un laboratorio dei rapporti sociali che possa, nel tempo, sperimentare anche un modello per il rilancio del ruolo della sala cinematografica nel tessuto sociale della città. L’obiettivo è quello di dare vita a un luogo di confronto dove tutti possano sentirsi a casa, in primis, ma non solo, gli amanti del grande schermo.
Il Cinema Troisi vuole essere quindi un cinema nuovo e “inclusivo” (in termini di gusti, pubblico, proposte, scelte di programmazione), e insieme uno spazio aperto alla cultura nella sua accezione più ampia. Di qui l’idea di una sala che sia anche un veicolo di costruzione e trasmissione del sapere, che i giovani potranno scoprire o riscoprire grazie all’offerta complementare a quella della programmazione cinematografica, ovvero uno spazio dove poter studiare, progettare e confrontarsi gratuitamente.
LA SALA CINEMATOGRAFICA
La sala cinema, che conta 298 posti più due postazioni per disabili, dispone di un proiettore 4K Barco di ultima generazione e di un ulteriore video-proiettore laser Barco per conferenze e sottotitoli. Lo schermo Harkness con gain 1.4 garantisce la migliore resa luminosa e di colori, soddisfacendo pienamente gli altissimi standard DCI. Scopri tutta la programmazione del Cinema Troisi.
L’impianto sonoro Dolby 7.1 surround è stato studiato dai tecnici di Cinemeccanica, intervento effettuato dopo un’analisi approfondita acustica dell’architetto Eleonora Strada, che ha modificato l’inclinazione dei controsoffitti e previsto l’utilizzo di speciale materiale fonoisolante all’avanguardia per le pareti e di tessuti anti-riverbero.
La sala, dotata anche di sistema per persone audiolese e ipovedenti, in modo da garantire a tutti l’accessibilità alle proiezioni, dispone di luci teatrali con sagomatori e teste mobili per incontri, monologhi e rappresentazioni teatrali e la possibilità di gestire l’illuminazione via app e da remoto. Le poltrone, modello “Comfort” della Cinearredo, customizzato su richiesta degli architetti per migliorarne seduta ed estetica, presentano una tonalità di bordeaux campionata dalle iconiche maglie del Piccolo America.
GLI ALTRI SPAZI
L’Aula Studio offre 45 postazioni interne, sedute ergonomiche e dieci postazioni internet fornite di laptop utilizzabili gratuitamente. È aperta 365 giorni l’anno, 24 ore su 24 per 7 giorni alla settimana e accessibile da chiunque: un unicum su tutto il territorio italiano. Inoltre, grazie alla terrazza resa agibile dai lavori di restauro della struttura, i posti per lo studio arrivano a un totale di 80, e anche all’aperto sono dotati di ogni comfort per leggere, lavorare e studiare.
La sala studio, la sala cinema, il foyer-bar e tutto il Troisi sono coperti da una rete internet gratuita con velocità di 1Gbit/s sia in download che in upload, utilizzabile via ethernet e wifi, sponsorizzata da TIM e con il sostegno di DiscoLazio.
Come il cinema, sia la sala studio che la terrazza sono prive di qualsiasi tipo di barriera architettonica, grazie al servo-scala di ultima generazione presente in corrispondenza delle scale di ingresso al cinema e di quelle per raggiungere il piano superiore. Proprio le scale interne sono state impreziosite da una colossale opera murale di Lorenzo Terranera, artista e illustratore, che ha dipinto le pareti rappresentando i 10 anni dell’esperienza del Piccolo America (2011-2021).
Le foto sono di Flavia Rossi